Sommari

Alberto Chiantaretto
Nadivijn ana (Esame del Polso): dalla Fisiopatologia Energetica alla Diagnosi Clinica nella Medicina Ayurvedica

Chiunque sia stato visitato anche solo una volta da un medico ayurvedico sa che il momento fondamentale della visita è la palpazione del polso - destro per gli uomini e sinistro per le donne (a rispettare la tradizione) - da parte del medico, accompagnata da una più usuale raccolta di informazioni sulle condizioni di vita, abitudini, alimentazione ecc. Il medico formulerà poi la sua diagnosi e prescriverà la terapia opportuna.
Il paziente verifica così che alla semeiotica basata sull'osservazione del corpo, dell'aspetto fisico e di altri elementi diagnostici rapportabili a una semeiotica fisica, osservati direttamente dal vaidya (medico) durante la consultazione o riportati dal paziente stesso e raccolti dal medico durante la consultazione, la medicina ayurvedica aggiunge - anzi premette - il pulse reading, secondo la terminologia inglese usata abitualmente in India - in sanscrito e in hindi nadipariksa - letteralmente "analisi delle Nadi", cioè di una di quelle "strutture tubolari" che permettono la circolazione del flusso energetico alla base, secondo l'interpretazione ayurvedica, del funzionamento e della vita di tutti gli esseri viventi.
A una semeiotica che lavora su "substrati" (il corpo, il suo aspetto, le sue secrezioni) la lettura del polso aggiunge una tecnica che prende in esame variabili di tipo "funzionale". Si parte dall'assunto che lo squilibrio energetico - alla base del processo patologico e rappresentato dallo squilibrio dei tre elementi funzionali - tradizionalmente chiamati vata, pitta, kapha, determini una serie di variazioni nelle caratteristiche del polso.
La rilevazione delle diverse caratteristiche del polso darà quindi al medico la possibilità di raccogliere dati sulle cause prime del processo patologico, permettendo una diagnosi di funzione (le attività dell'organismo) assolutamente coerente con il quadro della "fisiopatologia funzionale" energetica e verificando la consensualità tra "segnali primari" (o segnali di funzione) della lettura del polso e "segnali secondari" (o segnali di substrato) della semeiotica fisica.