Piero Ettore Quirico
Il Pensiero Relativistico nella Medicina Cinese
La Medicina Occidentale, ispirata
dal pensiero cartesiano, pone il principio causa-effetto al
centro dell'indagine e della strategia terapeutica. L'individuazione
della noxa patogena e la sua eliminazione, per via farmacologica
o chirurgica, sono gli obiettivi principali da perseguire per
ottenere la guarigione dalla malattia.
La Medicina Tradizionale Cinese, invece, non interviene direttamente
sulla noxa patogena (ad es. il microorganismo), ma sui fattori
organici deputati al controllo ed alla neutralizzazione della
stessa. In altre parole, la strategia terapeutica consiste nella
stimolazione della capacità di reazione globale dell'individuo
e dei suoi singoli organi ed apparati, allo scopo di ripristinare
l'ordine turbato dalla malattia. In quest'ottica la vera causa
della malattia è rappresentata dalla debolezza dell'organismo,
che non è stato in grado di difendersi dall'aggressione
esterna, e non dalla noxa patogena, che ha semplicemente approfittato
di una situazione ad essa favorevole. Allo stesso modo nelle
malattie croniche di natura non infettiva l'intervento è
mirato al rinforzo delle singole funzioni carenti e dell'intero
organismo, nel tentativo di sfruttare al massimo le potenzialità
residue del paziente.
Questo approccio alla malattia richiede un intervento quanto
più possibile preciso e precoce, che prevede l'attenta
valutazione di alcuni sintomi, a volte comuni a quelli della
nostra Medicina, a volte diversi. In ogni caso sono differenti
la valutazione della sintomatologia e la formulazione della
diagnosi: la Medicina Cinese infatti pone la sua attenzione
soprattutto sullo studio dei rapporti dei vari organi interni
e distretti corporei tra loro, riservando una maggiore attenzione
ai sintomi della malattia piuttosto che alla sua eziologia.
Gli elementi raccolti attraverso l'anamnesi e la visita del
paziente vengono ordinati e valutati attraverso teorie (Yin-Yang,
Qi-Sangue, Cinque movimenti, Zangfu, Organi e Meridiani) che
consentono di studiare l'evoluzione della malattia attraverso
le modificazioni delle sue caratteristiche nei vari distretti
corporei. L'intervento del medico tiene conto innanzitutto delle
condizioni attuali del paziente e può variare considerevolmente
in rapporto all'evoluzione della malattia, anche in un breve
lasso di tempo.
La teoria Yin-Yang, che costituisce il fondamento non solo della
Medicina, ma dell'intero pensiero cinese, spiega la realtà
attraverso una visione di tipo relativistico, che pone al centro
dell'esistenza il divenire. All'interno dei fenomeni che mutano
continuamente l'unica evidenza certa è rappresentata
dall'interazione e dal reciproco condizionamento tra le varie
costituenti del mondo manifesto. Lo Yang e lo Yin non devono
essere considerati quali elementi opposti (sole/luna, caldo/freddo,
cielo/terra, attività/passività, maschio/femmina,
catabolismo/anabolismo, crescita/declino, ecc.), ma come sempici
momenti di un fenomeno in evoluzione, ovvero dei singoli fotogrammi
che descrivono la realtà di un attimo.
In base a quanto esposto si può affermare che la Medicina
Cinese indaghi il "come" ed il "quando"
piuttosto che il "perché"; nonostante ciò
riesce comunque ad porre diagnosi circostanziate e ad istituire
terapie assai efficaci; le sue conclusioni non hanno la pretesa
di essere "esatte", ma sono unicamente di tipo orientativo
e perciò si adattano molto bene alla continua evoluzione
delle condizioni patologiche.